CONOSCERE L’OSTEOPATIA: LA FILOSOFIA OSTEOPATICA E I PRINCIPI CHIAVE

CONOSCERE L'OSTEOPATIA: LA FILOSOFIA OSTEOPATICA E I PRINCIPI CHIAVE

La pratica professionale della medicina osteopatica si fonda su una filosofia che pone al centro la salute e la cura della salute stessa. Ingannevolmente semplice nel modo in cui si presenta, la filosofia osteopatica distingue la medicina osteopatica da altri approcci terapeutici.

La filosofia osteopatica nasce dagli insegnamenti e dagli scritti di Andrew Taylor Still (1828-1917), medico di formazione tradizionale (MD). Still era un progressista iconoclasta, convinto che nel suo tempo l’attenzione e la cura verso i pazienti fossero profondamente inadeguate.

Respinto dall’establishment medico, scelse di fondare un sistema di formazione medica parallelo, che chiamò «osteopatia». Oltre a essere una reazione a ciò che vedeva come approccio non funzionale della medicina tradizionale, le convinzioni di Still si basavano sul concetto di capacità di autoconservazione del genere umano ed erano rafforzate dai risultati positivi della loro applicazione sui pazienti. Attingendo a varie fonti di ispirazione, Still giunse a vedere gli esseri umani come macchine meravigliose, create e sostenute dalle leggi di Natura e fondamentalmente capaci di raggiungere la perfezione qui sulla terra. Il 22 giugno 1874 Still fu «folgorato», così sostiene, dalla rivelazione che Dio fosse la personificazione della perfezione e che al medico fosse affidato il compito di usare la ragione e la conoscenza delle leggi della Natura come chiavi di accesso alla salute e alla malattia.

Man mano che le idee di Still evolvevano in un insieme convincente di principi, divenne possibile definire e codificare i concetti in affermazioni più precise che potessero essere capite non solo dagli specialisti ma anche da altri, e in particolare dagli studenti di medicina osteopatica. Ciò accadde nel 1953, con la pubblicazione della dichiarazione di consenso di Kirksville[1]. Di seguito riportiamo testualmente l’introduzione di quel documento, seguito da una breve enunciazione dei quattro principi chiave. Insieme costituiscono un’esposizione concisa della filosofia osteopatica.

“L’osteopatia, o medicina osteopatica, è una filosofia, una scienza e un’arte. La sua filosofia comprende il concetto di unità di struttura e di funzione del corpo, in salute e in malattia. La sua scienza include le scienze chimiche, fisiche e biologiche in relazione alla conservazione della salute e alla prevenzione, cura e lenimento della malattia. La sua arte è l’applicazione della filosofia e della scienza nella pratica della medicina e chirurgia osteopatica in tutte le sue branche e specialità.  La salute si basa sulla capacità naturale dell’organismo umano di resistere e combattere gli influssi nocivi dell’ambiente e di compensarne gli effetti; di far fronte, con adeguate riserve, allo stress abituale della vita quotidiana e al grave stress occasionale imposto dagli eccessi dell’ambiente e dell’attività. La malattia comincia quando questa capacità naturale si riduce o quando viene superata o sopraffatta da influenze nocive. La medicina osteopatica riconosce che molti fattori indeboliscono questa capacità e la naturale tendenza al recupero, e che fra i fattori più importanti ci sono disturbi locali e lesioni del sistema muscoloscheletrico. La medicina osteopatica si occupa quindi di liberare e sviluppare tutte le risorse su cui si fonda la capacità di resistenza e recupero, riconoscendo così la validità dell’antica considerazione secondo cui il medico ha a che fare con un paziente, oltre che con una malattia.”

I quattro principi chiave della filosofia osteopatica sono:

  1. Il corpo è un’unità; la persona è un’unità di corpo, mente e spirito.
  2. Il corpo è capace di autoregolazione, di autoguarigione e di conservazione della salute.
  3. La struttura e la funzione sono in relazione reciproca.
  4. Una terapia razionale poggia sulla comprensione dei principi base dell’unità del corpo, dell’autoregolazione e dell’interrelazione di struttura e funzione.

Non è questa la sede per fornire un’interpretazione approfondita dei principi e ciò che implicano. Quello che è importante è che ogni terapista li abbia compresi e metabolizzati, ed agisca rispettandoli. Basandosi su di essi l’osteopata utilizza mezzi diagnostici propri, tra cui fondamentali sono i metodi di palpazione, percezione, induzione; il trattamento manipolativo rimane un atto dinamico, uno strumento che l’osteopata usa per interagire sulla funzionalità del corpo. Gli effetti si possono osservare da subito, ma per il paziente occorrono alcuni giorni per riuscire a percepire i cambiamenti nel proprio corpo. Gli Osteopati esperti, al contrario,sono in grado di cogliere i risultati da subito e valutare quando è terminata la sessione.

[1] Special Committee on Osteopathic Principles and Osteopathic Technic, Kirksville College of Osteopathy and Surgery. An interpretation of the osteopathic concept. Tentative formulation of a teaching guide for faculty, hospital staff and student body.

Condividi sui tuoi social